Alcune semplici regole per conservare al meglio i vostri vini: i bianchi hanno in genere una conservazione minore, mentre dal vitigno di produzione si possono scoprire informazioni molto importanti

Oggi un vino viene prodotto per essere consumato entro un anno o al massimo due, fino ad alcuni casi in cui sono pronti da bere nel momento stesso in cui sono messi in vendita.

Per ogni appassionato quindi è davvero fondamentale sapere distinguere quali vini possono essere conservati tra quelli che necessariamente devono essere consumati in un breve periodo.

Solitamente nelle etichette è presente un'indicazione che specifica se il vino si presta all'invecchiamento.

Nel caso questa informazione sia assente, è possibile seguire alcune semplici regole. Il vino novello deve essere consumato entro cinque mesi dal momento della messa in vendita.

I vini economici non possono essere invecchiati: i bianchi e i rosati devono essere consumati entro un anno dalla vendemmia mentre i rossi entro due.

I vini che in etichetta non presentano l'indicazione dell'anno di produzione devono essere consumati il più rapidamente possibile.

Le bollicine non millesimati devono essere consumati entro pochi mesi mentre quelli millesimati possono essere conservati, e già dopo un anno possono acquisire migliori caratteristiche organolettiche.

Prima di decidere se conservare una bottiglia di vino bianco, è molto importante controllare con quale vitigno è stato prodotto: ad esempio il sauvignon blanc riesce molto raramente a migliorare il sapore con l'invecchiamento, mentre al contrario il semillon e l'Ansonica con il tempo acquisiscono sapori e profumi davvero straordinari.

Tra queste ovviamente non mancano le eccezioni: i vini rossi ottenuti da pinot nero, merlot e cabernet sauvignon durano meno a lungo rsipetto a quelli prodotti con uve nebbiolo e sangiovese, che se conservati nel modo corretto, hanno una durata quasi illimitata.

Infine, se si vuole investire nella conservazione del vino è necessario concentrarsi sulle annate migliori.